Custodire la Parola – 21/06/2015

Giobbe 38, 1.8-11 / Salmo 106 / 2 Corinzi 5,14-17 / Marco 4,35-41
Posseduti dall’amore di Cristo!

Cosa significa essere posseduti dall’amore di un altro?
Significa aver perso la testa? Essere innamorati? Vivere la passione, l’ardore dei sentimenti?
No! Credo voglia semplicemente dire che l’amore vince la paura che portiamo dentro, la vince e ci apre a una esperienza che è la fede, fiducia, abbandono confidente.
Essere posseduti dall’amore di Gesù significa essere consapevoli che noi stessi siamo parte del suo amore è che come tale, quel l’amore non si esaurisce in noi ma è dono per tutti.
Oggi dobbiamo prendere coscienza che se Gesù ha parlato del “Regno dei cieli”, paragonandolo alla parabola all’uomo che getta il seme e alla piccolezza del granellino di senapa, la reazione dei discepoli e di chi ha ascoltato, certamente ha disatteso le aspettative del Signore; essi hanno capito: regno di Israele e predilezione del piccolo resto del popolo di Dio.
La Parola di Gesù ora si spinge quindi all’altra riva … È necessario un confronto con il progetto di Dio che coinvolge tutti gli uomini. Passare all’altra riva è immergersi nelle terre pagane della decapodi, è andare alla periferia di Israele.
Condotti nella periferia dell’umanità, impattaamo con la tempesta della contrarietà, della fatica, della paura che accompagna la nostra vita. Il “Regno dei cieli” è tutt’altro che una cosa da manuale di esegesi …
Scopriamo anche la nostra poca fede che lusinga il Signore chiamandolo maestro ma che non è disposta a quel l’abbandono alle sue parole per cambiare stile e per darsi un nuovo fondamento.
In quella attraversata, nella tempesta, il vero problema è la paura che prende tutti …
La paura si impadronisce di noi ci umilia, ci allontana da Dio, ci allontana dai fratelli; la paura ci indebolisce rispetto alla realtà. La paura non si vince con i segni straordinari della potenza di Dio, ma si vince solo con un atto di fede che è conseguenza di un amore reale, non sensitivo, non sensoriale, ma esistenziale: ti amo Gesù, ti amo perché tu sei il senso del mio desiderio di verità, di vita, di bene. Ti amo perché il tuo amore mi ha toccato, il tuo amore mi corrisponde e mette in crisi il mio egoismo. Ti amo perché nel tuo amore trovo il “regno dei cieli” promesso.