Custodire la Parola – 02/06/2015

Tobia 2,9-14 e Marco 12,13-17
Secondo verità insegni la via di Dio.

La consapevolezza degli Scribi e dei Farisei non è adulazione delle prerogative di Gesù, essi riconoscono che il Signore da una indicazione precisa perché la vita di ciascuno abbia l’orientamento chiaro per poter incontrare Dio. Ma il limite che loro stessi rappresentano è l’impossibilità di essere liberi rispetto al mondo e ai suoi condizionamenti.
Ciò che Gesù propone, infatti, non è sudditanza al mondo, ma una esistenza nella libertà!
Nel caso il problema non è il pagamento delle tasse, ma la libertà di una scelta originaria: sapersi di Dio e voler essere per Dio, prima di essere per se stessi. La scelta di libertà riconosce e custodisce una immagine personale che è immagine di Dio: l’uomo è immagine e somiglianza di Dio. Nel apporto con la realtà a ciascuno è chiesto di prendere coscienza di se stesso, non di adattarsi alla realtà.