Siracide 51,12-20 e Marco 11,27-33
Neanche io vi dico …
Un dialogo ostile, un confronto serrato; valutazioni di convenienza … dire e non dire …
Gesù si ritrae, si ritira … La sua parola non servirebbe a nulla lì dove non esiste il desiderio di verità. Resta solo la sua domanda: “Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli uomini? Rispondetemi”. Questa domanda chiede una risposta. Chiede a ciascuno se abbiamo risposto all’appello alla conversione lanciato da Giovanni; chiede se riconosciamo a Dio la forza di intervenire nella nostra vita per un radicale cambiamento; chiede a ciascuno di capire quale sia la relazione con le realtà del cielo e della terra. Che cosa rappresenta il cielo? Rappresenta la semplice collocazione di Dio o l’origine della verità e del bene? E gli uomini e la terra che cosa rappresentano?
Gli uomini sono l’antitesi al divino o il “giardino della creazione” di cui prendersi cura.
Se il compimento della immanenza di Dio sono gli uomini, allora è chiaro che l’agire, con potenza, di Gesù rappresenta la sapienza di Dio rispetto alla nostra insipienza.