Atti 20,28-38 e Giovanni 17,11b-19
Vi affido alla parola della grazia!
Nel momento stesso in cui Paolo saluta la comunità di Efeso, quella separazione dopo tre anni di vita in comune, viene colmata dall’affidamento a Dio e dalla Parola della grazia.
Paolo sa bene che la Parola della carità, la parola dell’amore ha una potenzialità in se stessa che non dipende dalle doti personali di chi annuncia, ma è lo spazio di azione del Signore stesso. La Parola preserva dal rischio di smarrire la comunione con Gesù; edifica la comunità e ricompensa le attese di chi crede; la Parola si prende cura della nostra umanità e nelle lacrime esalta la profondità dei vincoli di amore. “Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.”