Atti 1,1-11 / Salmo 47 / Efesini 4,1-13 / Marco 16,15-20
Ogni palmo di terra ha il suo palmo di cielo
(…) In una immagine, possiamo così sintetizzare l’Ascensione: ogni palmo di terra ha su di sé un palmo di cielo. Ogni palmo di terra non può mai comprendersi senza il suo cielo.
Nella Solennità dell’ascensione non riconosco una esperienza di separazione, ma è Gesù risorto che include in se il cielo e la terra, ponendo se stesso che condizione di comunione e unità, una sorta di super relazione che si realizza attraverso Lui.
(…) Allora adesso conviene raccogliere non solo una immagine, ma il contenuto e il senso delle parole del Vangelo, e di una comunità cristiana delle origini, che ci chiede di non dimenticarle mai, anzi, ci chiede di farle nostre e di attuarle sulla nostra terra.
– Andate i tutto il mondo (tutta la terra, kosmo, universo creato) e gridate il Vangelo …
– Parlate lingue nuove … Abbiamo in voi quella originalità che è vivere la novità del Vangelo, che sempre è nuovo, in quanto comunione con Gesù vivo, risorto e alla destra del Padre?
– Guarite, curate il mondo, prendetevene cura … Facciamo in modo che la nostra terra non si senta sola e abbandonata, ma che ogni palmo di terra senta la vicinanza del cielo, che ogni fratello possa guardare con fiducia il cielo è sentirsi consolato e amato?
Quelli allora essendo usciti, gridarono ovunque … e il Signore era con loro.
In queste parole del Vangelo è annunciata e descritta la Chiesa in Uscita, la Chiesa in cui Gesù agisce ed è colui che precede con i segni che l’accompagnano.