Atti 16,1-10 e Giovanni 15,18-21
Dio e il mondo
Oggi ci confrontiamo con le “strane Parole” di Giovanni circa l’odio del mondo verso Gesù e i suoi discepoli.
Non si tratta di una “paranoia” persecutoria, ma di comprendere come nel mondo l’evangelista mette tutto ciò che rigetta Gesù come maestro, amico e Signore. Già ai tempi di Mosè, quando sul monte Sinai, Dio rivelò al profeta il suo nome, la reazione del popolo di fronte al Dio di Abramo, Isacco e Giacobbe si concretizzò nella ribellione fino all’idolatria del vitello d’oro.
L’odio del mondo, è il grande peccato di chi non ama Dio, perchè non vuole essere amato da Dio. L’odio del mondo è un ripiegamento su se stessi, invece di aprirsi alla conoscenza di Dio, che è amore. Il mondo e gli uomini ricadono illusoriamente nell’amore in se stessi, di cui credono di averne il possesso. Ma l’amore non si può possedere; l’amore ha solo una origine che è da Dio e in Dio, per questo non lo si possiede, ma lo si può solo accogliere. L’odio è la cooncretezza della non accoglienza dell’amore.