ORA BASTA!
Dinanzi all’ennesima tragedia del mare, mentre ancora si contano i morti e i dispersi, tra essi anche bambini e donne incinte, l’Azione Cattolica sente il dovere umano e cristiano di andare oltre il cordoglio per le vittime innocenti e lo sconcerto per un dramma annunciato. E dire il suo “ora basta!”. Come denunciato da papa Francesco, quanto accaduto al largo di Lampedusa è una vergogna!
La comunità europea ed internazionale non può più ignorare lo stillicidio di sofferenze e lutti di un’umanità dolente che scommette la propria vita inseguendo il sogno di una dignità negata, in fuga da luoghi in cui povertà e guerre sono l’insopportabile normalità. Uomini, donne, bambini arrivati dal mare con ancora negli occhi l’illusione di un futuro migliore, nelle tasche una promessa che costa al “passeggero” tutto ciò che possiede. Tante, troppe, insopportabili volte tutto ciò diventa tragedia e morte.
L’Azione Cattolica, da sempre impegnata attraverso le sue associazioni territoriali a sostegno e in aiuto dei migranti e delle popolazioni locali che spesso da sole si fanno carico della loro accoglienza, con gratuità e carità cristiana chiede si agisca e subito oltre l’emergenza, innanzitutto sostenendo i Paesi da cui i migranti partono e quelli attraverso cui transitano, per evitare il perpetuarsi di viaggi come quelli che si concludono tragicamente nel Canale di Sicilia. La comunità europea ed internazionale ha oggi il dovere di supplire alla precarietà e alla fragilità di quei Paesi accompagnando il viaggio di chi fugge e proteggendoli da abusi e violazioni di diritti.
Pur nella crisi economica che attanaglia l’Europa e l’Italia in particolare, non possiamo temere l’arrivo di poche migliaia di persone. Non possiamo fingere che non siamo in grado di gestire la loro presenza o il loro passaggio verso altri luoghi d’Europa. Già tantissime sono le morti che l’inerzia ha provocato, come associazione di credenti chiediamo azioni immediate e concrete perché non venga più commesso a danni di innocenti e disperati il peccato gravissimo dell’omertà e dell’indifferenza.
Roma, 3 ottobre 2013