Un incontro inatteso – Ipe n.5/2013

Un incontro inatteso

di Danilo, Paola, Filiberto, Roberta e figli

Quasi incredibile, ma quest’anno a gennaio, avevamo già fissata la meta delle vacanze estive, da anni agognata: Lampedusa.
Ci muoveva l’attrattiva di una vacanza tranquilla, in un mare “caraibico”, con in più l’idea grata di poterci imbattere nell’isolano più famoso, Claudio Baglioni (= il cantante preferito di Danilo e Roberta).
Quando organizzi, pensi ai posti da visitare, a cosa e dove mangiare, a cosa portare per vivere al meglio la vacanza tra amici. Questa volta, però, è accaduto qualcosa di veramente insperato, qualcosa che ha superato infinitamente e inaspettatamente le nostre attese di vacanzieri.
Da appena due giorni sull’isola, veniamo a sapere che Papa Francesco verrà per una visita “discreta” a testimoniare la vicinanza sua e della Chiesa ai tanti derelitti che giungono di continuo sulle carrette del mare, abbandonando il poco che hanno e mettendo a rischio la vita, per cercare un futuro migliore.
La notizia ci suonò come un segno della Provvidenza e ci muovemmo subito per non lasciarci sfuggire l’occasione storica.
Appena qualche giorno prima di partire, infatti, avevamo ricevuto una lettera della Santa Sede che ci segnalava l’annullamento dell’udienza dal Papa di mercoledì 14 agosto, alla quale insieme avevamo fatto richiesta vari mesi prima di partecipare. Ora il Papa in persona veniva a farci visita!
Sarebbe veramente troppo lungo raccontarvi tutti gli avvenimenti che si potrebbero chiamare coincidenze o casi fortuiti ma, fidatevi di noi che li abbiamo vissuti, in quella settimana di preparazione le circostanze sono state puntini, che abbiamo solo provato a unire per realizzare un disegno preparato da Dio stesso per le nostre famiglie ed in particolare per Leonardo. Abbiamo vissuto un’esperienza indimenticabile, completamente coinvolti nella organizzazione di uno straordinario evento mondiale: la prima uscita dal Vaticano di Papa Francesco nell’isola più a sud dell’Europa.
Volentieri abbiamo rinunciato a un po’ di tempo delle nostre vacanze per metterci al servizio di padre Stefano che, insieme ai suoi parrocchiani, organizzava l’evento seguendo le indicazioni del Santo Padre che aveva espresso la volontà che non si spendessero soldi fuori dallo stretto necessario.
E così è stato: transenne prestate da un autotrasportatore locale e montate da braccia volontarie, sedie raccolte dal santuario e dai ristoranti, altare improvvisato con una barca sulla terrazza del palazzo comunale, nessuna bandierina o altra cosa che comportasse spese inutili.
Il Papa ha commosso commuovendosi, sostando lungamente con gli africani sbarcati quel giorno ed esprimendo nell’omelia con semplice chiarezza l’esigenza dell’amore espresso da quel “Ho sentito il bisogno di venire qui …”: corresponsabilità di tutti al futuro di questi fratelli, farsi servi di queste vite in nome prima di tutto della giustizia.
Chiamando esplicitamente l’Europa e il mondo intero a farsi carico di queste migrazioni imponenti e drammatiche, originate da guerre, negazione delle libertà elementari, indigenza, con la messa in campo di politiche degne dell’umanità.

Quel giorno la Provvidenza ci aveva riservato un posto da protagonisti come volontari per il servizio d’ordine di fronte all’altare, proprio nel settore riservato agli extracomunitari e ai malati.
Anche i nostri figli, accolti dalle catechiste di Lampedusa, in prima fila hanno vissuto un’esperienza indimenticabile.
La mano di Dio ha riservato a Leonardo – che per la sua malattia sedeva fra gli ammalati – un inatteso e prolungato scambio con il successore di Pietro.
È impossibile descrivere compiutamente l’emozione di quel momento, ci limitiamo a citare alcune parole del dialogo intercorso tra Leo – 10 anni – e il Santo Padre mentre si tenevano per mano:
L. “Ti voglio dire una cosa: per me Tu sei il Papa più simpatico che conosca. Ti stimo moltissimo!”
F. “Grazie, Leonardo”

Grazie, Lampedusa, e grazie Francesco, primavera della Chiesa del terzo millennio!
tvb
Danilo, Paola, Filiberto, Roberta e figli