La nostra seconda giornata di pellegrinaggio nella Terra della Promessa inizia con la visita al Monte della Beatitudini. In questo luogo Gesù ha ribaltato la logica umana del concetto di benedizione: chiamando “beati” coloro che erano nella miseria e nell’afflizione ha ridato una speranza vera ai molti che erano accorsi ad ascoltarlo.
Scendendo verso il lago di Tiberiade, proseguiamo per Tabgha, la località in cui viene ricordata la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Nella chiesa costruita per fare memoria di questo miracolo, è possibile osservare la pietra sulla quale Gesù poggiò i cinque pani e due pesci prima della benedizione, secondo quanto riportato dalla pellegrina Egeria nel 300 d.C.
Sempre a Tabgha, proprio in riva al lago, visitiamo la roccia del Primato di Pietro. Qui è custodita la roccia in cui, secondo la tradizione, Gesù cucinò il pesce per gli apostoli nella terza apparizione dopo la Resurrezione e interrogò Pietro per tre volte: “Simone, figlio di Giovanni, mi ami tu?”.
Se ci pensiamo bene, ognuno di noi può mettere il proprio nome al posto di quello di Simon Pietro e diventa la provocazione della vita.
E’ proprio bello restare sulle rive del lago e pensare che Gesù ha chiamato Pietro proprio così com’era, con i suoi tradimenti e fragilità… E’ consolante sapere che Gesù ha bisogno di noi, discepoli imperfetti ma in cammino.
A Cafarnao, visse Pietro con la sua famiglia e qui troviamo le rovine della città, della sinagoga (non originaria dei tempi di Gesù ma risalente al IV-V secolo) e della sua casa. Dall’interno della chiesa a forma di astronave (non proprio consona rispetto al panorama) si vede la stanza a forma di ottagono che ospitò Gesù e che, successivamente, fu luogo di culto e Domus Ecclesiae.
Stare in questi luoghi per ripercorre gli avvenimenti dell’amicizia fra Gesù e l’apostolo a cui ha affidato la Chiesa, ci permette di capire con maggior profondità quanto è importante essere nella Chiesa e vivere la fedeltà al successore di Pietro: “Quando c’è la fedeltà a Pietro c’è già la consapevolezza dell’amore del Maestro”.
In serata siamo stati ospitati presso i locali della parrocchia dell’Annunciazione per incontrare un gruppo di giovani della comunità.
Samer, la nostra guida locale, e Gerjes, l’insegnante di italiano, hanno organizzato per noi una calorosa accoglienza. Circa 40 giovani erano accorsi per conoscerci: insieme abbiamo ballato, chiacchierato e giocato a bingo. C’è anche stata offerta una ricca cena a base di Kebab, falafel e dolce all’essenza di rose. I più coraggiosi si sono lanciati nella sfida dell’imparare qualche parola in arabo con risultati talvolta molto comici.
I frutti della serata sono stati l’amicizia, la condivisione e… due bottiglie di vino vinte al Bingo!
I giovani partecipanti