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dal comunicato n.2 l’intervento di apertura di Franco Miano al Convegno
Franco Miano: «Il Concilio Vaticano II è davanti a noi. È una pianta giovane che ha appena iniziato a dare i suoi frutti. Frutti preziosi».
Sono 750 i delegati di Azione Cattolica in rappresentanza di circa 200 diocesi italiane, riuniti da oggi pomeriggio sino a martedì 1 maggio, a Roma presso la Domus Pacis, in via di Torre Rossa 94, per il Convegno nazionale delle Presidenze diocesane di AC. “Esperti in umanità, Concilio, Azione Cattolica, formazione” è il tema impegnativo intorno al quale ruoteranno le numerose relazioni in programma e il lavoro dei convegnisti.
Ancora una volta, nel cinquantesimo del Concilio Vaticano II, la più antica e diffusa associazione italiana di laici cattolici riunisce i propri “stati generali” per ribadire e rilanciare il suo servizio alla comunità cristiana e il suo impegno alla costruzione del bene comune, attraverso una proposta formativa che vuole guardare alla persona nella sua integralità, accompagnando tanti ragazzi, giovani, uomini e donne a far sì che diventino capaci di una sintesi feconda tra fede e vita.
Ad illuminare l’appuntamento associativo, la beatificazione di Giuseppe Toniolo, l’”economista di Dio”, in programma domani, domenica alle 10.30, presso la Basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma. In rappresentanza di papa Benedetto XVI, presiederà la solenne cerimonia il card. Salvatore De Giorgi. A far festa, per colui che ha fatto della sua vita un capolavoro di servizio alla Chiesa e al Paese, più di 5.000 soci di Azione Cattolica provenienti da tutta Italia. Di questi, circa la meta parteciperà questa sera, a partire dalle ore 21.30, alla veglia di preghiera per il Toniolo sul sagrato di Piazza San Pietro.
«Sin dalla sua nascita quasi un secolo e mezzo fa», ricorda il Presidente nazionale dell’AC, Franco Miano, «la formazione è il cuore dell’Azione Cattolica, e l’anima del suo impegno missionario. È il momento e il luogo in cui insieme si ascolta la vita e si interroga la fede: Si impara ad essere – citando Paolo VI – “esperti in umanità”. Dando frutto a quella pianta ancora giovane che è il Concilio, la cui storia e certo ancora da vivere.
«Un evento umano», sottolinea il presidente Miano, «che, non si può negare, interpreta le stesse domande che forse in maniera più incerta e più affaticata sono presenti anche dentro il nostro oggi: quella di una Chiesa aperta e sensibile a tutte le dimensioni della vita, cordialmente attenta a tutto ciò che vive nel cuore delle persone; una Chiesa fortemente radicata nel mistero di Cristo, il tesoro della sua vita, la vita che la fa vivere: dunque povera, umile, essenziale, trasparente; quella di una vita cristiana capace di dare pienezza alle domande di intensa umanità che sono nel cuore di ciascuno di noi».