Intervento del presidente Franco Miano al Convegno delle presidenze diocesane di Azione Cattolica – Roma, 28 aprile/ 1 maggio 2012
Miano: «L’Ac riparte, con una grande passione per l’uomo».
L’intervento del Presidente nazionale Franco Miano ha concluso i lavori del Convegno delle Presidenze diocesane di Azione cattolica 2012.
«Non c’era modo migliore per tradurre gli orientamenti dell’Ac per questo triennio (Ecco ora il momento favorevole. Santi nel quotidiano) che celebrare la beatificazione di Giuseppe Toniolo». Esordisce così il presidente Miano, che apre la sua relazione conclusiva ricordando l’evento che ha coinvolto maggiormente gli ottocento delegati al convegno, insieme all’Ac e alla Chiesa di tutta l’Italia.
Le parole dello stesso Toniolo hanno guidato la riflessione del Presidente, che ha dato voce al beato citando due passaggi dei suoi scritti che sono testamento e sprone per tutta l’Azione Cattolica. Che rappresentano “il nostro comune ideale”.
Dalla lettera del Toniolo al figlio Antonio: “In Dio sappi ricercare e vedere e gustare sempre le gioie della futura famiglia, e progressi delle tue indagini scientifiche e lo scioglimento delle questioni sociali; e le previsioni della futura democrazia, e la rivendicazione della patria e della sua grandezza, e il progresso della civiltà per mezzo della Chiesa; tutto ciò che forma (io lo so e ne godo) il nostro comune ideale”.
E ancora: “Noi credenti sentiamo, nel fondo dell’anima, (…) che chi definitivamente recherà a salvamento la società presente non sarà un diplomatico, un dotto, un eroe, bensì un santo, anzi una società di santi”.
«E’ questo il messaggio che ci portiamo a casa, riflettendo sulla formazione e sul mandato del Concilio all’Ac», sintetizza il presidente Miano, che sottolinea ancora: «L’impegno dell’Azione cattolica in questi cinquant’anni si è concentrato sull’attuazione e l’attualizzazione del Concilio Vaticano II. E, ciò che di più importante abbiamo fatto e sperimentato anche in questi giorni è l’amore per l’uomo a tutte le latitudini e longitudini, come il Concilio ci ha indicato».
«Due testimonianze ci hanno fatto guardare lontano»: dice con commozione il presidente Miano. Si riferisce, in particolare, alla testimonianza di mons. Simon Ntamwana, vescovo in una terra d’Africa sempre più martoriata, e a quella di Paul Bhatti, fratello di Shahbaz ucciso perché cristiano. Ricorda a presenti il presidente Miano: «Il Concilio è per tutta la Chiesa e per tutto l’uomo. Il nostro impegno in ogni realtà deve avere a cuore ogni uomo che è sulla faccia della Terra».
Evidentemente un impegno che chiama in causa nuove frontiere. Miano riprende due immagini significative: «La prima frontiera è il nostro cuore. L’Ac deve stare davvero dentro la vita delle nostre realtà. Questa è sempre stata la nostra storia. Oggi però è una frontiera, perché la gente fugge, soffre, si allontana dalla Chiesa».
Secondo: «Occorre camminare tutti insieme, a prescindere dall’età, dal livello culturale, dal reddito, da tutto». «Noi ci formiamo solo se camminiamo insieme!».
Il Presidente nazionale dell’AC infine lanciai prossimi appuntamenti per l’Azione Cattolica. Innanzitutto, i 16 incontri nelle regioni sui 50 anni del Concilio nelle regioni. Poi, un incontro per tutti gli insegnanti che si sono formati in Azione Cattolica: «E’ un segno forte, nel decennio che i vescovi dedicano all’educazione», insiste il presidente Miano. Il convegno si terrà a ottobre. Un altro appuntamento è il Convegno educatori di Azione cattolica, a dicembre prossimo. Ancora: nel 2013 ci sarà l’Sfs degli studenti di Azione Cattolica.