Sull’elezione del prossimo Presidente della Repubblica


Perché un post dell’Ac diocesana sull’elezione del Presidente della Repubblica? Non basta un link* all’intervento del Presidente nazionale Notarstefano su Avvenire del 19 gennaio 2022 (p. 3)?
Ogni sette anni si rinnova l’elezione della carica più alta dello Stato: già dall’utilizzo di questa espressione e dalla durata dell’incarico si deduce che la posta in gioco non è una questione di “like”, non è una questione di parte. È una questione che riguarda tutti noi. È una Politica “sotto le parti”, quella politica che Paolo VI definiva “una maniera esigente, ma non è la sola, di vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri” (Octogesima adveniens,46).
Il presidente Mattarella nel suo ultimo messaggio di fine anno ricorda che “la Costituzione affida al Capo dello Stato il compito di rappresentare l’unità nazionale”. Vediamo politici che urlano e tirano ognuno dalla propria parte, che difendono i propri interessi a scapito di una seria, faticosa ricerca del bene comune (che se è comune, è sempre più grande della somma di quello delle singole parti…), a partire dal bene degli ultimi, degli ‘scartati’ della società. Pur se gli egoismi crescono e purtroppo si radicano, l’Italia è un Paese di profondissima ricchezza interiore, generoso, ancora capace di essere solidale. Lo dimostra il grande apporto al volontariato che nelle condizioni degli ultimi due anni si è verificato.
Il Presidente, “garante della Costituzione”, è l’arbitro che fa sì che le ‘regole del gioco’ siano rispettate. In questo senso, ci ha ricordato sempre Mattarella nell’ultimo messaggio di fine anno, il Capo dello Stato deve “spogliarsi di ogni precedente appartenenza e farsi carico esclusivamente dell’interesse generale, del bene comune come bene di tutti e di ciascuno”. Ciò richiede libertà, altruismo civile, capacità di andare oltre le parti.
Ci auguriamo che in questa elezione possiamo vedere non i grandi elettori, ma elettori davvero grandi: speriamo in uno scatto di responsabilità, fondata sulla conoscenza dei profondi valori della nostra Carta costituzionale. Un’ampia condivisione sembra ora difficile. Ma sappiamo che, tra i politici, ci sono persone capaci di questo servizio al bene comune. Magari non urlano, ma ci sono. La vicenda di David Sassoli ce lo ha appena dimostrato.
Intanto, con tanti Italiani che in questi anni sono stati orgogliosi e fieri di essere rappresentati da lui, al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, possiamo dire con tutto il cuore: grazie, Presidente!

*https://azionecattolica.it/un-crocevia-per-valutare-la-credibilita-del-paese/